Collezione Omaggio a Venezia

Collezione Omaggio a VeneziaOMAGGIO A VENEZIA
MODA | FOTOGRAFIA | DANZA | MUSICA

INAUGURAZIONE: 7 FEBBRAIO 2015 | ORE 18:30 | ISOLA DI SAN SERVOLO

Ideazione e organizzazione: Associazione Culturale Teatrio
Con il Patrocinio: Regione del Veneto, Provincia di Venezia
Questo evento è ospitato da: San Servolo Servizi

MODA
Undici giovani stilisti provenienti dalla scuola di alta formazione nel settore moda e design Accademia del Lusso di Palermo, con abiti ispirati alla città di Venezia.
Regia dell’artista Roberta Barraja

STILISTI: Irene Libiano | Gemma Lo Bianco | Serena Santamaria & Maria Luisa Vazquez | Jenny Rizzuto | Bianca Pisciotta | Dario Spitalieri | Marta Cuccio & Noemi Tabascio | Alessandra Mangiapane

Davorin Cordone e Dario Princiotta con l’abito creato per la performance di danza.
Con la partecipazione dell’artista e fashion designer Filomena Guzzo.
Make-up artist: Sara Walewska

PERFORMANCE DI DANZA
Tania, acrobata professionista, proviene dal corpo di ballo di RaiUno

MUSICA
Intervalli musicali con un set di Silvia Pirani, cantante e vocalist
Con Paolo Pigozzi, ex tastierista dell’ EQUIPE84

FOTOGRAFIA
Presentazione delle opere di alcuni tra i più importanti fotografi italiani che ci raccontano la loro interiorità che si scontra con il mondo esterno e diventa parte integrante di OMAGGIO A VENEZIA, tema di riferimento.
Sguardi, volti, corpi, sensazioni, istanti, sentimenti, l’universo femminile colto nell’intimità di un frammento artistico e consegnato allo sguardo pubblico dai fotografi in esposizione: ALBERTO LISI, MARCELLO RAPALLINO e MARK EDWARD SMITH in una serie di fotografie di grande forza e impatto visivo.

A presentare l’evento anche per quest’anno sarà la giornalista GIORGIA TISSELLI.

Al termine seguirà cocktail.

La mostra rimarrà aperta nei giorni 14, 15 febbraio 2015 dalle ore 11:00 alle ore 16:00.

INFO
Associazione Culturale Teatrio
info@teatrio.com

Per raggiungere San Servolo: vaporetto linea 20
ACTV da San Zaccaria

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Mostra personale di Francesco Donà al Bistrot de Venise

Francesco DonàMOSTRA PERSONALE DI FRANCESCO DONA’ al Bistrot de Venise

Giovedì 22 Gennaio 2015 PITTURA Ore 17.30 – ingresso libero

La scelta di cercare e trovare la sapienza della pittura nel caos contemporaneo recuperando la lezione dei grandi maestri del passato per farne arte viva di oggi; colore, luce, pennellate che arrivano da lontano e si traducono in una personale ricerca sentimentale ed estetica. Paesaggi, nudi, nature morte per mettere in scena il reale e le emozioni che esso trasmette, per ritrovare una solida via maestra fatta di sapienti impasti cromatici, di atmosfere, di tonalità ora più soffuse, ora più intense. Francesco Donà è nato a Venezia. Nel 1999, si diploma all’Accademia di Belle Arti. In seguito frequenta un corso di pittura, anatomia e incisione all’Università Complutense di Madrid e si dedica allo studio di Velasquez. L’interesse per i grandi della pittura europea lo porta in Grecia, dove si unisce a un gruppo internazionale di artisti che, sotto la guida del maestro Kostantios Kerestetzis, lavora nell’ambito della pittura tradizionale figurativa. Una ricerca tecnica e di linguaggio che per tre anni lo porta tra Grecia, la Spagna e l’Italia e che mette a frutto nelle sue opere.

Francesco Donà vive e opera a Venezia.

 
Rassegna a cura di Emanuele Horodniceanu
Le opere rimarranno esposte fino al 04 Febbraio

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Grandi navi fuori dalla laguna di Venezia: progetto di un avamporto galleggiante

Progetto avamporto galleggiante a VeneziaGRANDI NAVI FUORI DALLA LAGUNA DI VENEZIA:

PROGETTO DI UN AVAMPORTO GALLEGGIANTE ALLA BOCCA DI PORTO DEL LIDO

Il 5 dic. 2014 in sala S.Leonardo a Venezia è stato presentato il terzo stato di avanzamento del progetto per un Avamporto Galleggiante alla Bocca di porto del Lido.

Il progetto è iniziato nel giugno 2013 con la decisione di non fare nuovi scavi per canali portuali in laguna (verso Marittima o a Marghera) connessi al potenziamento del Canale dei Petroli. Progetto quest’ultimo, fermato all’inizio del 2014 dalla Commissione di Salvaguardia, in contrasto con le Leggi Speciali (1973, ‘84, ’92), con il Piano per il Ripristino della Morfologia lagunare del Magistrato alle Acque (‘93) e con il PALAV (‘95) che ne prescrivono non l’aumento ma la riduzione e mitigazione per l’attuazione del riequilibrio idraulico e fisico della laguna.

Le ricerche scientifiche hanno documentato che le bocche di porto, i canali portuali e le grandi navi hanno ampiamente superato la compatibilità e la sostenibilità con la città e con l’ambiente lagunare. Con queste conoscenze si è decisa la localizzazione della struttura all’esterno della laguna (proposta di Pino Rosa Salva, presidente di Italia Nostra, dagli anni ‘70 ) che permette di riportare la profondità del canale portuale di S.Nicolò all’interno (oltre le paratoie del Mose) a -8 m. per eliminare quasi tutte le acque medio-alte a Venezia.

Con i progettisti (S. Boato, C. Giacomini, M.R. Vittadini, Y.Bristot, A. Stefani) ha collaborato sin dall’inizio l’ing. E. Di Tella per un progetto graduale (realizzabile per fasi), sperimentale (per verificare e adeguare funzionalità, sicurezza, compatibilità) e reversibile (la struttura viene ancorata in una settimana e può essere rimossa, riallocata o anche riutilizzata altrove) seguendo i principi secolari sanciti anche nella legge speciale.

La proposta di massima, presentata al Ministero dell’Ambiente nell’ott. 2013, è stata elaborata e presentata al “Tavolo tecnico del Comitato Interministeriale” (Pal. Chigi) nel maggio del 2014.

E’ poi iniziata una complessa progettazione approfondita interdisciplinare con verifiche delle strutture galleggianti: aspetti strutturali (stabilità e robustezza), aspetti meteo-marini, dinamica del sistema e logistica (società internazionale di off shore Principia, ingg. R.G. Nicolosi e P.Vielmo); in connessione si è definita la progettazione funzionale, formale e paesaggistica del Terminal Passeggeri sovrastante (archh. D. Verlato e M. Zordan). Il prof. Tattara ha analizzato gli aspetti occupazionali concludendo che “l’occupazione aumenterebbe”.

L’Avamporto galleggiante è collocato tra i moli foranei, di fronte alla nuova isola del Mose, lungo l’attuale Canale di S.Nicolò, in ambito portuale.

La struttura è composta da cinque pontoni modulari galleggianti (incernierati tra loro). Queste scelte consentono di non scavare nuovi canali, non sbancare bassifondi, non escavare in futuro.

Si propone di limitare anche in mare la dimensione delle navi ai livelli attuali per non inseguire l’ulteriore gigantismo (la Royal Caribbean ha già ordinato cinque navi lunghe 348 m. e M.S.C. Crociere preannuncia due gigantesche navi da 252.000 t. di stazza).

La connessione con l’energia già realizzata per la centrale dell’isola, aumentando la potenza fino a 40/44 Mw (si possono inserire ulteriori cavi nel cavidotto), consente di tenere spenti i motori delle navi all’attracco eliminando ogni inquinamento acustico e atmosferico.

I costi sono di 120 milioni di € per i pontoni galleggianti, di ca 20 per le strutture di ancoraggio. I tempi di realizzazione sono inferiori a quelli di ogni altra proposta: le strutture si realizzano in un anno a terra in cantieri navali, si trainano e ancorano al fondale (con sistemi speciali predisposti) ed eventualmente si dis-ancorano in 7 max.10 giorni.

La struttura e il Terminal sovrastante sono stati definiti negli spazi e nei movimenti dei passeggeri e delle merci di approvvigionamento.

La progettazione compositiva è stata elaborata per qualificare la visione architettonica e alleggerire l’inserimento paesaggistico complessivo.

I passeggeri si spostano dalla Marittima all’Avamporto (e viceversa) con mezzi nautici lagunari (che portano da un minimo di 800 persone fino ad un massimo di 1200 delle motonavi ACTV.

I natanti lagunari, che devono consentire la veduta panoramica della città e lagunare, dimezzano le velocità massime attuali, specialmente nei percorsi interni bacino di S.Marco /canale della Giudecca (dai 7/11 km/h vigenti a 5 Km/h), eliminando ogni moto ondoso.

Le merci di approvvigionamento, in chiatte e bettoline, percorrono lentamente il canale dell’Orfano retrostante la Giudecca (la velocità massima attuale è di 7 km/h).

La Marittima continua ad esercitare in gran parte le funzioni attuali rispetto ai passeggeri ma vi approdano direttamente solo le navi inferiori alle 40.000 t. di stazza, le grandi navi approdano e ripartono dall’Avamporto in non più di quattro al giorno (quantità superiori vanno programmate in almeno due giorni diversi). In questo modo parte della Marittima si rende disponibile per i mezzi di diportismo maggiori nelle aree centrali e per la collocazione di residenze e servizi cittadini sul lato est (lungo il canale della Scomenzera) e nel grande ambito a nord, già oggi in gran parte libero a raso.

Stefano Boato

Venezia 15 1 2015

Progetto avamporto galleggiante a Venezia

 

 

 

 

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Una soluzione alle invasioni selvagge del turismo di massa a Venezia

La soluzione alla gestione dei flussi turisticiRiportiamo testualmente un progetto presentato da Marco Scurati sulle pagine del blog “Luminosi Giorni”, per una possibile soluzione alla gestione dei flussi turistici sesquipedali che invadono ogni anno Venezia, facendone rischiare il tracollo e in parte uccidendone la sua stessa vita cittadina.

 

Un problema cui sembrava non ci fosse rimedio, il rompicapo che attanaglia da decenni gli amministratori veneziani: come gestire un numero crescente di visitatori in uno spazio limitato come Venezia?  Come far coesistere l’esigenza di vivere di turismo con quella di vivere con il turismo, preservando la città e la qualità della vita dei suoi abitanti?

Così negli ultimi anni si è preferito non rispondere lasciando le cose senza una governance, fino alla situazione insostenibile attuale, in cui la popolazione e le attività diverse dalla monocoltura turistica sono sempre più espulse per far posto ai simulacri del turismo di massa e ai 25 milioni (di cui il 75% escursionisti). Flussi e quantità che una città come Venezia non può più sopportare, pena la sua fine di città vera e la perdita stessa del suo appeal turistico.

Venezia è un luogo limitato nello spazio, e i suoi abitanti sono pochi e in calo, ma sta diventando solo un prodotto turistico che fagocita se stesso, tale da risultare poco attraente come meta turistica; ormai anche i suoi visitatori più assidui, gli amanti di Venezia quelli che ritornano non si riconoscono più in questa città, gli ospiti che Venezia vuole avere e che di fatto sono dei veneziani di altrove, vengono a loro volta espulsi dal turismo di massa.   Ma in città ci sono ancora istituzioni che per inerzia tendono a far venire più visitatori, quando il problema è invece come selezionare un turismo consono per la città.

Il turismo sarebbe un settore idoneo per una città con vocazione “heritage” come Venezia, ma troppo e di questo tipo non fa il bene comune della città. Si dice da tempo per non farla diventare una città senza abitanti bisognerebbe puntare anche su altri settori come ricerca, green economy, digital economy, artigianato, marineria, economia della cultura, ma bisogna essere realistici non si fanno miracoli, e non si riconverte l’economia di una città di colpo, né si può evitare la vocazione naturale di Venezia, e soprattutto anche le attività evocate hanno bisogno del turismo come domanda di base. Quindi la battaglia frontale contro il turismo non porta a nulla, ma spesso si parla ancora in maniera utopica e astratta (vedi programmi di governo) e nella realtà non si fa nulla solo perché non si può fare tutto.  Allora il nostro invito è di concentrarsi solo sulle cose pratiche che si possono veramente fare, senza dimenticarci di avere una visione ma soprattutto usando gli strumenti corretti per realizzarla.  Gran parte della città vive di turismo, e grazie a questo può abitarla, pagarne i costi degli immobili, e averne un sostentamento per rimanerci, come fare allora affinché prevalga un turismo sostenibile, regolato, compatibile con l’ambiente e la residenza.

Il cambiamento è un processo non un momento, e ci sono fenomeni esogeni come la crescita esponenziale della mobilità, che vanno amministrati e riequilibrati con i rimedi che sono nelle competenze della pubblica amministrazione. Non fare nulla non è più possibile, ora è il momento di intervenire concretamente prima che sia tardi, in modo che il turismo sia a vantaggio di tutti.

Evidenziamo i trends del turismo mondiale per renderci conto ancor più della gravità della situazione e per dimostrare che se la politica non cambia Venezia sarà sempre più presa d’assalto da gruppi sempre più grandi e per poche ore: causa di inquinamento e moto ondoso, congestione su mezzi e S.Marco impraticabile, costi per la città, prodotti scadenti (il turista di massa non distingue), esasperazione dei residenti etc

i trends del turismo

I turisti nel mondo sono oggi a 1,1 miliardi ma tra 15 anni saranno 1,8 miliardi, il mercato croceristico sale, calano i prezzi di voli e viaggi organizzati, è più facile raggiungere Venezia in giornata da località lontane, aumenta l’isocrona e così il bacino d’utenza degli escursionisti si allarga, aumentano masse dai paesi in sviluppo (il governo cinese rilascerà 50 milioni permessi all’anno, oltre ai 100 milioni ADS in circolazione). Il gusto di questi nuovi turisti è appiattito dalla globalizzazione dove turismo significa solo “consumare all’estero”, nulla a che vedere con il viaggiatore del “gran tour” per cui viaggiare era un’arte.  A questo quadro si aggiunge  l’Expo del 2015, in cui ci sarà una prova massacrante per la città,  si dice cresceranno le presenze di 3 milioni ancora…

Per questo regolamentare e arginare i flussi crescenti è oggi la priorità della città storica (ma lo sanno i candidati?)

Da tempo sembrano tutti d’accordo nell’affermare che a Venezia serva un turismo di qualità, che viene per i beni culturali, e non il mordi e fuggi che porta costi e nessun beneficio.

Bene, ma come ?

Leggi qui la risposta.

 

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Report VeneziaVive 2014

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2014 per questo blog.

Ecco un estratto:

La sala concerti del teatro dell’opera di Sydney contiene 2.700 spettatori. Questo blog è stato visitato circa 59.000 volte in 2014. Se fosse un concerto al teatro dell’opera di Sydney, servirebbero circa 22 spettacoli con tutto esaurito per permettere a così tante persone di vederlo.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

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Cosa mangiare a Venezia

Cosa mangiare a VeneziaA Venezia, si sa, non è facile trovare ristoranti di qualità, dove mangiare piatti genuini e tipici (come d’altra parte in tutte le città molto turistiche). Ma non è neanche impossibile. In rete si trovano numerosi elenchi (più o meno affidabili…) di buoni indirizzi.
In pochi però vi dicono cosa mangiare. Quali piatti cercare e chiedere. Quali sono le vere specialità veneziane.
Pertanto qui vogliamo fornirvi proprio questo tipo di suggerimento, per colmare questa lacuna.
L’elenco non è assolutamente esaustivo (sarebbe davvero troppo lungo), abbiamo invece cercato di scegliere quei piatti che non solo siano tipici ma anche non troppo difficili da trovare 😉
Buona caccia!

 

Cosa mangiare a Venezia

 

 

 

 
ANTIPASTI
Alici marinate. Alici sempre e comunque. Fresche e marinate in aceto, olio, aglio, prezzemolo e sale grosso.
Capesante gratinate. Capesante in pastella al forno.
Fiori di zucca. Ripieni di ricotta.
Folpetti. Lessi, fritti o in tocio, sempre di moscardini si tratta.
Schie con polentina. Le “schie” sono piccoli gamberetti di laguna. La polenta in questione dovrebbe essere bianca, ma si accetta anche quella gialla.
Sarde in saor. Il “saor” è un condimento a base di cipolla. Un tempo tutti i pesci potevano esser fatti in saor, oggi si trova quasi solo la sarda.
Fondi di carciofo. Una delizia assolutamente da provare.

 

Cosa mangiare a Venezia

 

 

 

 

 

 

 

PRIMI
Bigoli in salsa. Grosso spaghetto su battuto di acciughe. Più che tipico.
Pasta e fagioli. Piatto più da terraferma ma amatissimo anche a Venezia.
Pasticcio di pesce. Non esiste una ricetta fissa. A creatività del cuoco.
Risi e bisi. Piatto antichissimo. I “bisi” sono i piselli, i “risi” è il “riso”. Ricetta Ducale.
Risotto con bosega. La bosega è un cefalo del Nord Adriatico.
Risotto di radicchio. Radicchio rigorosamente trevigiano.
Spaghetti con le canoce. Le canoce sono le cicale di mare.
Pasta alla busara. Pasta al sugo di scampi.
Nero di seppia. Seppie cotte nel loro inchiostro, servite con polenta esclusivamente bianca.

 

Cosa mangiare a Venezia

 

 

 

 

 

 

CARNE
Castradina s’ciavona. Carne di montone in umido con le verze. A Novembre.
Figà alla veneziana. Fegato e (sempre e ancora) cipolle.
Filetto alle erbe con salsa di Cabernet. Il cabernet spopola in Veneto (e non solo).
Polpette. Eterne. Già presenti in un ricettario veneziano del Medio Evo.
Soppressa in tecia. Salume tipico veneto in padella (la “tecia”) con burro e cipolla.

Cosa mangiare a Venezia

 

 

 

 

PESCE
Baccalà. Mantecato, alla vicentina, in umido, fritto… come più vi piace, ma sappiate che a Venezia il “baccalà” è in realtà lo “stoccafisso” (i veneziani provano un sottile piacere nel confondere le idee altrui…)
Branzino o Orata ai ferri o al forno. Due pesci immancabili nei mercati veneziani.
Calamari ripieni. Calamari ripieni di se stessi.
Moeche fritte. Da Nobel. Le “moeche” sono i granchi pescati durante la muta (quindi senza carapace).
Fritto misto. Si trova ovunque. Ma non tutti sanno farlo bene.
Granseola alla veneziana. Delizioso crostaceo di dimensioni colossali ma dal gusto delicato.
Capeonghe. Le cappelonghe (o canolicchi) le trovate in molte ricette. Nessuna vi deluderà.

 

Cosa mangiare a Venezia

 

 

 

 

 

DOLCI
Tiramisù. Che ci crediate o no, il tiramisù è una specialità veneta. Assicuratevi che sia stato fatto in casa.
Biscotti. Tre nomi su tutti: “zaleti” (vuol dire gialletti, perché fatti con la farina di mais), “buranei” (che in base alla forma possono essere: “bussolà” se tondi, o “essi” [al maschile] se a forma di S), e i “baicoli” (biscottini sottili e leggeri da intingere nel caffè o nello zabaione)
Fritoe. Frittelle invernal-carnevalesche. Possono essere semplici o ripiene.
Pinza. Si pronuncia “pincia” o “pinsa” ed era il piatto povero dei nostri nonni durante l’inverno. Torta di pane, più facile da trovare nelle panetterie che nei ristoranti.

Per tradurre i menu delle osterie, può tornare utile questo glossario gastronomico veneziano.
Se poi volete provare a farvi da voi questi (o altri) piatti tipici, potete partecipare al nostro corso di cucina veneziana.

 

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Buone Feste !

Il gabbiano e la cometa_lowIl gabbiano e la cometa

Opera di Aldo Andreolo

2014

(Matita, pastelli e gessi colorati)

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Diffida nei confronti del Commissario Zappalorto contro la svendita di Venezia

Forum ArsenaleCOMUNE DI VENEZIA

Commissario Straordinario Vittorio Zappalorto

San Marco 4136, VENEZIA

COMUNE DI VENEZIA

Sub Commissario Prefettizio Michele Scognamiglio

San Marco 4136, VENEZIA’

 

p.c. MINISTRO DELL’INTERNO

On. Angelino Alfano

Piazza del Viminale 1, ROMA

 

p.c. MINISTERO DELL’INTERNO

Capo Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali

Prefetto Elisabetta Belgiorno

Piazza del Viminale 1, ROMA

p.c. MINISTERO DEI BENI CULTURALI E DEL TURISMO

DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO E L’ARCHITETTURA

Via San Michele 22, ROMA

Oggetto: Arsenale di Venezia – Diffida

I sottoscritti cittadini, in rappresentanza delle associazioni aderenti al Forum Futuro Arsenale,

Premesso che:

– l’Arsenale di Venezia, patrimonio storico-identitario della Città di Venezia, deve essere conservato per tramandarlo alle generazioni future e va aperto progressivamente alla fruizione della collettività;

– tutti gli strumenti fino a questo momento attivati dall’Amministrazione Comunale (Urban Center Virtuale,  PartecipArsenale e iniziative simili) per il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte programmatorie, gestionali, di protezione culturale e di fruizione pubblica dell’Arsenale di Venezia, sono stati governati in modo inadeguato e insufficiente;

– l’Ufficio Arsenale del Comune di Venezia, di concerto con il sub-commisssario preposto, ha annunciato di voler pubblicare schede per singoli ambiti per raccogliere l’interesse di gruppi finanziari a realizzare progetti; alla raccolta degli interessi seguiranno bandi per le assegnazioni volti prioritariamente alla massima raccolta di fondi privati;

– il Forum Futuro Arsenale (composto da associazioni culturali e sociali senza interesse di lucro) attivo con proposte e iniziative aperte alla città fin dal 14 ottobre 2012, ha intenzione di presentare, prima delle prossime elezioni comunali, una proposta sulle destinazioni d’uso, sui metodi  di conservazione storica, artistica e architettonica, sulle forme gestionali e sulle modalità di apertura al pubblico del compendio costituente l’Arsenale di Venezia, per la nascita di un Polo della civiltà del mare e della laguna di rilevanza internazionale, proposta completamente diversa da quella della gestione commissariale;

– su tale proposta il Forum Futuro Arsenale chiederà il pronunciamento delle forze politiche che si presenteranno al corpo elettorale.

Considerato che:

– i provvedimenti proposti dalla gestione commissariale che vincolano per i prossimi decenni lo sviluppo e le destinazioni d’uso di un compendio pubblico che occupa una parte significativa di superficie della Città di Venezia, appaiono in violazione del Decreto del Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto del 9 giugno 2010 e dell’art.2, comma 4,42/2004 secondo cui: “I beni del patrimonio culturale di appartenenza pubblica sono destinati alla fruizione della collettività”.

– la gestione commissariale deve assicurare il regolare e continuo svolgimento dell’attività amministrativa del Comune, senza con questo indurre scelte politico-amministrative invise ai cittadini e che possano pregiudicare l’uso futuro di aree consistenti della città e del territorio;

Tutto ciò premesso e considerato, il Forum Futuro Arsenale

DIFFIDA

il Commissario Straordinario del Comune di Venezia, il Sub-Commissario prefettizio con delega all’Urbanistica e al Patrimonio, la gestione commissariale, i dirigenti e i funzionari del Comune di Venezia dall’adottare qualsiasi provvedimento o atto amministrativo di natura programmatoria o attuativa riguardante il compendio costituente l’Arsenale di Venezia, prima delle prossime elezioni comunali in programma nell’anno 2015.

Con riserva, in caso di inottemperanza, di ogni azione ritenuta più opportuna nelle  competenti sedi.

 

Venezia, dicembre 2014

 

Archeoclub

Ambiente Venezia

Canottieri Giudecca

Comitato per la Restituzione dell’Arsenale a Venezia

Coordinamento Io Decido

Ecoistituto del Veneto

El Felze

Faro Venezia

Fondamente

Fondazione Bucintoro

Istituto Nazionale di Bio-Architettura, Sezione di Venezia

Italia Nostra

Laguna nel Bicchiere

Olivolo-Auser

Residenti Castello Orientale Arco

Società di mutuo soccorso carpentieri e calafati

Spiazzi

We are here Venice

 

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Venezia in inverno: workshop fotografico gotico-notturno

Venezia in invernoE’ luogo comune ritenere che Venezia offra poco in inverno, in realtà la stagione invernale è l’occasione migliore per scoprire e apprezzare il vero volto di questa città anfibia. Niente orde di turisti accalcati lungo le calli, niente code sui ponti, niente caldo soffocante… Inoltre, fattore decisamente apprezzabile, gli alberghi costano molto meno!

La leggera bruma, la luce soffusa e il silenzio che la avvolge, rendono Venezia in inverno particolarmente fiabesca e misticheggiante, proprio come ce la descrive la miglior letteratura nordica.

La città è finalmente vissuta dai suoi abitanti, e visitandola durante i mesi invernali è facile confondersi con la vita cittadina quotidiana, e sperimentare quindi cosa significhi veramente vivere qui

 Venezia in inverno: workshop fotografico

 

 

 

 

Per questo vi proponiamo un tour che vi permetta di cogliere l’essenza più nascosta di Venezia, quella che durante i mesi delle invasioni turistiche resta pudicamente celata.

Si tratta di un workshop fotografico, rivolto sia ai principianti sia agli amatori e/o ai più esperti. L’intento, oltre naturalmente ad apprendere tecniche e trucchi fotografici, è cogliere quell’aspetto tipicamente invernale, mistico, quasi “gotico“, che caratterizza certe parti della città meno turistica.

 Venezia in inverno: workshop fotografico

 

 

 

 

 

 

La nostra proposta si articola in due fasi: una prima parte si svolge presso l’isola di San Michele, il cimitero di Venezia, che ben si presta ai nostri obiettivi, e una seconda parte, in nottura (in realtà dopo le 16:00 quando cala il sole), nell’area nord della città.

Nell’arco di un pomeriggio, il fotografo Nicolò Gemin (l’autore delle foto qui riprodotte), vi accompagna in questo viaggio fotografico per svelarvi una Venezia invernale sconosciuta.

Venezia in inverno: workshop fotografico

 

 

 

 

 

 

 

Si può raggiungere l’isola di San Michele sia in vaporetto (battello pubblico) sia in barca privata. Il tour è pensato per individuali o piccoli gruppi.

Durata del tour: circa 2/3 ore

Partecipanti: minimo 2, massimo 8 persone

Venezia in inverno: workshop fotografico

Per informazioni e prenotazioni: info@laltravenezia.it

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Mappa Mondo alla Serra dei Giardini di Castello

Mappa Mondo alla Serra dei Giardini di CastelloDomenica 7 dicembre, dalle ore 14 alle 22.30, alla Serra dei Giardini, in Viale Garibaldi 1254 a Venezia, si svolgerà “Mappa | Mondo”: una giornata d’arte, design, ricerca sonora, moda e laboratori, performance e reading alla scoperta degli artisti che operano o risiedono a Castello, nel sestiere più antico della città storica.

In occasione dell’evento sarà anche allestito un angolo del baratto e uno spazio degustazioni. Inoltre la redazione di Radio Vanessa si occuperà della realizzazione di alcune interviste che saranno trasmesse in differita il 9 dicembre, dalle ore 16 alle ore 18.

“Mappa | Mondo” è un progetto laboratorio promosso dalla Municipalità di Venezia Murano Burano e dall’Associazione culturale per la Comunicazione e l’Arte Contemporanea in collaborazione con Microclima e la Cooperativa NonSoloVerde e si propone di integrare e mettere in relazione la cittadinanza con le realtà creative e imprenditoriali del territorio.

 

– Performance

– Readings

– Dj Set Site Specific

– Incontro con gli autori

– Laboratori per bambini e adulti

– L’Angolo del Baratto

– Esposizione di prodotti “fatti a mano”

– Esposizione di prodotti agricoli biologici

– Piccola degustazione a Buffet

– Consultazione di libri di storia recente

– Degustazione di birre artigianali

 

L’ingresso alla manifestazione è libero e gratuito.

 

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