“Supportiamo il Teatro Anatomico – La Vida e le istanze degli abitanti di Venezia che si stanno mobilitando contro la vendita e la privatizzazione degli spazi pubblici in città”
Negli ultimi tempi in Italia si sta sviluppando un’articolata e attenta riflessione sui beni pubblici, il loro valore e la funzione che hanno per la città. Le alienazioni a privati – in alcuni casi motivate da esigenze di bilancio, in altri da piani di razionalizzazione del patrimonio – sono ormai divenuti prassi quotidiana e stanno trasformando inesorabilmente molti luoghi delle città che diventano improvvisamente estranei ai propri abitanti che perdono in questo modo spazi di aggregazione e di funzioni sociali. In risposta a questo processo, sempre più spesso gli abitanti si attivano per fare in modo che tali beni non perdano il loro carattere pubblico e disponibile per la collettività, con azioni di presidio, forme di autogestione e riapertura degli spazi che spesso acquisiscono una dimensione non episodica e di nicchia ma anzi diventano luoghi e modelli di aggregazione e produzione culturale, economica, politica e sociale di riferimento per un quartiere o per l’intera città.
A Venezia da alcuni mesi diverse realtà stanno lavorando assieme per promuovere un uso collettivo dei beni comuni in un’ottica di collaborazione propositiva con le istituzioni pubbliche.
In campo San Giacomo da l’Orio, il Teatro Anatomico (La Vida) rappresenta un esempio di mobilitazione contro la sottrazione di spazio pubblico agli abitanti e di resistenza alla erosione del tessuto sociale. La Regione ha venduto il Teatro Anatomico (La Vida) a un privato che vorrebbe realizzare l’ennesimo ristorante ma la comunità invece lo ha riaperto con funzione aggregativa e sociale.
In quest’area, in cui sono attive molte associazioni, laboratori artigiani, gruppi di famiglie e la stessa Università IUAV, il tessuto sociale è cresciuto e si è mantenuto, rispetto agli stravolgimenti urbanistico-sociali subiti dalla città negli ultimi anni a causa di politiche e flussi turistici dirompenti.
Questa vitalità e presenza di soggetti attivi è un elemento determinante che ha portato il 28 settembre 2017 alla riapertura dello spazio.
La Storia
L’Antico Teatro di Anatomia (ex Vida) in campo San Giacomo da l’Orio nasce nel XVII secolo come luogo di studio dell’anatomia umana, come università di medicina nota a livello internazionale e come sede delle comunità medico-scientifiche veneziane. Dopo molte vicende nel 1980 gli ampi spazi al pianterreno – destinati anticamente alla sezione dei corpi umani – sono diventati di proprietà della Regione Veneto, che li ha sempre sottoutilizzati, collocandovi negli ultimi anni gli uffici dell’OCRAD, l’Organismo culturale-ricreativo dei dipendenti regionali. Tre associazioni culturali Omnia, About e il Caicio due anni fa hanno proposto per questo luogo monumentale, protetto sin dal 1920 da un vincolo della Soprintendenza, un progetto di valorizzazione in linea con la sua attuale destinazione d’uso di tipo archivistico-museale-culturale come indicata dal vigente piano regolatore della Città di Venezia. In particolare tale progetto proponeva la creazione di un Centro di documentazione della storia e delle tradizioni popolari veneziane e venete, la costruzione di una rete di promozione degli 80 musei etnografici del Veneto, la ricostruzione virtuale dell’Antico Teatro Anatomico, ma anche eventi e manifestazioni in grado di promuovere il territorio veneto in collaborazione con la Regione stessa. Tale proposta, sostenuta da una corposa petizione popolare, è stata prima recepita e poi improvvisamente accantonata dalla Regione, per lasciare spazio invece alle procedure di vendita a trattativa diretta privata dello storico immobile per la sua trasformazione nell’ennesima attività commerciale a destinazione turistica di cui la città e in particolare l’area di San Giacomo sono pieni sino al collasso. Così la scorsa estate la Regione ha proceduto alla vendita dell’immobile a un imprenditore che ha pubblicamente dichiarato di volerne fare l’ennesimo ristorante! A settembre 2017 la comunità cittadina di San Giacomo, assolutamente contraria alla alienazione del bene da parte della Regione e alla sua trasformazione da luogo pubblico in attività commerciale a scopi turistici, decide di riaprire gli spazi dell’ex Teatro Anatomico trasformandolo in una fucina di idee e attività autogestite volte a contrapporsi alla vendita di questo bene di fondamentale importanza storico-culturale ma anche più in generale alla ormai continua alienazione di pezzi della città da parte delle istituzioni. Nonostante il silenzio assordante delle autorità pubbliche La Vida sta procedendo grazie alla collaborazione di tantissimi cittadini veneziani di tutte le età e professioni accorsi spontaneamente in difesa dello storico immobile e della sua proprietà pubblica, alla definizione collettiva dei principi e delle regole di gestione dello spazio di cui la comunità vuole farsi carico.
6 marzo 2018
Lo sgombero della Vida – con un ingente dispiegamento di forze dell’ordine – non sta fermando le attività e le iniziative della comunità che si sono costituite in un presidio permanente contro la privatizzazione degli immobili pubblici che sta erodendo il tessuto sociale della città.
Prospettive
Sui temi proposti dalla Comunità cresciuta attorno al Teatro Anatomico / la Vida si sta creando a Venezia una forte mobilitazione sociale., unita nella richiesta di blocco dei cambi di destinazione d’uso che trasformano spazi pubblici in attività ricettive e/o commerciali, di blocco della (s)vendita del patrimonio pubblico e nella richiesta di uso collettivo/civico degli spazi da parte della comunità.
Il 14 e il 15 aprile Venezia ospita il convegno nazionale: “L’altro uso. Usi civici e patrimonio pubblico. Dal contrasto alla vendita alla gestione collettiva comunitaria”, organizzato da Poveglia per tutti / Teatro Anatomico – La Vida e che vedrà protagoniste molte delle realtà che in Italia stanno percorrendo la strada dei beni comuni e degli usi collettivi degli spazi pubblici. Un’occasione di incontro, di riflessione e di azione.
Per questo, assieme alla comunità che si è costituita attorno alla Vida, chiediamo che il Teatro Anatomico resti pubblico.
La sottoscrizione va inviata alla seguente e-mail
fiano.maria@gmail.com