L’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia ospita una delle più interessanti installazioni collaterali della Biennale d’Arte di quest’anno.
SI tratta di Ascension, di Anish Kapoor.
Indiano di nascita, ma inglese d’adozione, Kapoor è considerato una degli artisti di maggiore rilievo nel panorama dell’arte contemporanea internazionale. Le sue opere sono una sorta di sincretismo tra materialità e spiritualità, tra oggetto di desing e architettura complessa, sono per lo più sculture nelle quali s’instaura un dialogo tra pieno e vuoto, esterno e interno, tensione ed equilibrio, presenza ed assenza.
In Kapoor il vuoto diventa metafora della creazione continua, visione peraltro desunta dalla religione induista.
L’opera è stata pensata e progettata specificamente per la location che la ospita, cioè l’interno della chiesa con le sue colonne palladiane: una colonna di fumo bianco fuoriesce da una base circolare posta all’interno della Basilica.
Così si esprime l’artista: ”Ciò che mi interessa è l’idea dell’immaterialità che diviene un oggetto, che è esattamente ciò che accade in Ascension: il fumo diventa una colonna. In quest’opera è anche presente l’idea di Mosé che seguì una colonna di fumo, una colonna di luce, nel deserto”
La spiritualità connessa alla spettacolarità di quest’opera ne fanno l’installazione che meglio rappresenta quella ricerca artistica contemporanea che non si limita a stupire, ma che vuole aprire nuove riflessioni sulle questioni più delicate che l’uomo da sempre si trova ad affrontare, quali il conflitto tra le religioni e il ruolo che l’arte può sostenere per creare un territorio su cui confrontarsi.
Fino al 27 novembre 2011
Basilica di San Giorgio Maggiore