Le cose da fare durante una vacanza a Venezia sono davvero innumerevoli, dagli aspetti prettamente artistici e culturali alle esperienze più suggestive, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Non è certo mia intenzione stilare un elenco esaustivo di tutte le possibilità, ma proverò ad indicare alcune delle attività ch’io ritengo più interessanti, spaziando da quelle più classiche, per chi ha poco tempo a disposizione, a quelle più particolari, per chi si ferma qualche giorno in più o per chi ci ritorna.
1) Palazzo Ducale. Ogni tanto qualcuno mi chiede quale sia l’attrattiva più significativa di tutta la città, quella che, per assurdo, se si dovesse venire a Venezia e si potesse fare una cosa sola, sarebbe, secondo me, da scegliere. Senza esitare rispondo sempre: il Palazzo Ducale. Lì c’è tutta la storia di Venezia, il senso del suo successo politico, mercantile e sociale, la summa perfetta della sua originale architettura, un concentrato d’inestimabile valore della sua più alta espressione pittorica. In particolare mi permetto di consigliare di effettuare anche, oltre alla visita “normale”, i cosiddetti “itinerari segreti“. Non voglio svelare di cosa si tratta, ma posso garantirvi che resterete a bocca aperta. Siete ancora lì seduti?
2) Chiesa dei Frari. Passerò per eretico, ma a mio parere, la chiesa di Santa Maria Gloriosa Assunta dei Frati Francescani Minori (per i veneziani “Frari”) è la chiesa più bella di Venezia, più della Basilica di San Marco. Probabilmente mi toglieranno la residenza per questa mia affermazione, ma sarà perché non c’è mai molta gente (a differenza di quell’altra), o per quel senso di austerità francescana (contro l’opulenza oppressiva di quell’altra), o per quel capolavoro assoluto di Tiziano che urla il suo rosso violento dall’alto dell’abside maggiore e che ti ipnotizza facendoti levitare non meno in alto della Vergine ivi raffigurata, ma personalmente non riesco a passarle a fianco senza provare un brivido di piacere.
3) Palazzo Fortuny. Il vero nome del Palazzo sarebbe Ca’ Pesaro degli Orfei, ma da quando venne abitato e poi trasformato in laboratorio da quel genio venuto da Granada che risponde al nome di Mariano Fortuny y Madrazo, viene da tutti chiamato “Palazzo Fortuny” (mi raccomando, con l’accento sulla “u”). Entrarci è come fare un viaggio onirico nelle volute della creatività più sfrenata, un caleidoscopio di luci e colori, di tessuti e di quadri, di lampade e di arredi che nemmeno Carlo Gozzi nella sua più ardita espressione fiabesca della città avrebbe potuto immaginare. E come se non bastasse il fascino del palazzo in sé, le mostre che ciclicamente vi vengono organizzate sono sempre di altissimo interesse. Vi ho incuriositi? Nel caso, non mancate di visitare anche la Fabbrica Fortuny alla Giudecca.
4) Artigianato a Venezia. Quando si pensa alla struttura economica della Serenissima, si pensa inevitabilmente ai commerci. Ma non bisogna dimenticare che a fianco dei mercanti, la spina dorsale della vita quotidiana in città era l’artigiano. Venezia senza artigiani non sarebbe mai diventata se stessa. Con non poca fatica tentano di sopravvivere ancora oggi alcune realtà basate sul mestiere manuale, sempre più soffocato dall’incombere dell’automazione a tutti i costi. Ne segnalo tre, a mio parere particolarmente interessanti: Laboratorio Dall’Era, eredi dell’antico mestiere dello scalpellino, creano vere e proprie opere d’arte di pietra e di marmo (Cannaregio 2292/E), Saverio Pastor remer, costruisce remi e forcole (lo scalmo delle imbarcazioni veneziane) (Dorsoduro 341) , L’Atelier, abiti fatti a mano e lavorazione del vetro (Dorsoduro 2864).
5) Casino Venier. I casin erano, a dispetto dell’immagine oggi evocata, semplicemente delle “piccole case”, cioè dei luoghi appartati dove ritrovarsi tra amici per fare due chiacchiere, mangiare qualcosa e giocare a carte. Spesso erano dei veri e propri salotti letterali e, altrettanto spesso, ritrovi amorosi. Quello situato a fianco del ponte dei Bareteri è un piccolo gioiellino che non dovrebbe mancare nell’elenco delle cose da vedere del visitatore amante delle curiosità. Perché? Fate così: recatevi al civico 4939, suonate alla Alliance Française (ebbene sì, il Casin Venier è oggi ironicamente occupato dai connazionali dell’uomo che mise la parola fine alla millenaria Repubblica Serenissima, ma non preoccupatevi, questi suoi discendenti sono smisuratamente più gentili e simpatici del celebre Empereur!) e chiedete di farvi raccontare la storia del Casin. C’è da versare un piccolo obolo per il mantenimento della sede, ma vi assicuro che ne vale la pena.
6) San Lazzaro degli Armeni. Tutti vogliono andare a Murano e Burano, ma io invece vi dico: prendete il battello linea 20, scendete a San Lazzaro e fatevi guidare da un monaco mechitarista nella visita del monastero armeno. Scoprirete che Venezia non è mai stata solo dei veneziani, ma di tutte quelle comunità straniere che l’hanno capita e amata, e hanno partecipato della sua grandezza, dai dalmati ai greci, dagli ebrei agli albanesi, fino appunto agli armeni, che a Venezia hanno portato e custodito la loro più fine cultura. E, non meno importante, la marmellata Vartanush, fatta con petali di rosa colti all’alba.
7) Itinerari di visita ad una Venezia alternativa. C’è una Venezia che tutto il mondo conosce, ed ha la faccia di San Marco, del Ponte di Rialto e del gondoliere in maglia a righe. C’è poi anche una Venezia di cui ben pochi hanno idea, fatta della sostanza più vera, del vivere quotidiano dei suoi abitanti di ieri e di oggi, delle sue corti nascoste, dei suoi giardini segreti, dei suoi mestieri immutati. Ma è un volto che si può ammirare e comprendere solo accompagnati da qualcuno che la conosca davvero bene. Qualcuno che non sia geloso del suo amore e sia disposto a condividere la sua “Altra Venezia“.
8) Musica a Venezia. Uno degli stereotipi più frequenti ritiene che a Venezia di sera non ci sia niente da fare e che la città sia deserta. Provate ad andare una sera in Campo Santa Margherita o in zona Rialto, poi mi direte… In realtà c’è una discreta offerta culturale, di teatro e di musica in città, ve ne segnalo qualcuna relativa alla musa Euterpe: “Musica a Palazzo” per godersi l’Opera in un Palazzo veneziano, “Venice Jazz Club” musica jazz dal vivo di alta qualità, “Palazzetto Bru-Zane” musica romantica ottocentesca nella meravigliosa cornice di un Palazzo nobiliare, “Teatro Fondamenta Nuove” musica contemporanea, teatro e danza, per chi ritiene che l’arte vera non conosca confini di sorta.
9) Corso di voga alla veneta. Tutto il mondo quando pensa alle barche veneziane pensa alla gondola, ma la gondola è solo una delle tante imbarcazioni tipiche, ognuna con le sue caratteristiche, dimensioni e destinazioni d’utilizzo, ma ciò che le accomuna tutte è il modo in cui le si voga (a Venezia si usa il verbo “vogare” al posto di “remare”). Si tratta di una tecnica unica al mondo che permette di condurre una barca stando in piedi, girati in avanti e con un remo solo. Cosa c’è quindi di meglio che provare l’esperienza di vogare una barca lungo i canali veneziani?
10) Tour in barca a Venezia. Nessuno può dire di aver veramente compreso Venezia senza averla mai vissuto dall’acqua. Ecco allora che vi propongo di provare almeno una di queste esperienze: in barca a vela lungo la laguna alla scoperta delle sue isole, tour ecologico con barca a motore elettrico, pesca-turismo su un vero peschereccio, tour delle vigne lagunari. E mi raccomando: duri i banchi!
11) Archivio Fotografico La Gondola. Non fatevi ingannare dal nome. Questo Circolo Fotografico, nato nel 1948, non ha niente di stucchevole, niente a che fare con la miriade di fotografie tutte uguali di Venezia che potete trovare su Internet… no, qua si è fatta parte della storia della fotografia italiana, dal neorealismo al formalismo, fino alle più moderne tendenze. Tra i suoi soci: Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli, Fulvio Roiter, Luigi Ghirri e Nino Migliori. Alla Giudecca.
12) Cucina veneziana. Sotterrata dalla marea del cibo surgelato e dal gusto globalizzante (a causa del quale mangi sempre le stesse cose, che ti trovi a New York, piuttosto che al Cairo o ad Hong Kong…), la cucina veneziana sopravvive per lo più nella dimensione intima della casa. Bene, ma allora come poterla gustare? C’è chi organizza cene a domicilio in case private veneziane. Non mancano corsi di cucina veneziana: si fa la spesa al mercato di Rialto, si cucina (e si imparano le ricette) e si banchetta!
Qui trovate qualche informazione pratica su come raggiungere e come muoversi a Venezia.
Per altre informazioni, chiedete qui sotto nei commenti e vi sarà risposto 😉
E’ possibile avere l’indirizzo dove si svolge “Musica a Palazzo”? Grazie
Palazzo Barbarigo Minotto – Fondamenta Duodo o Barbarigo – S. Marco 2504
A pochi passi dalla Chiesa Santa Maria del Giglio
La fermata del vaporetto più vicina è “Giglio”, linea 1
esiste una card che permette di visitare più luoghi a prezzi scontati?
come posso verificare la possibilità di visitare il monastero armeno proprio nel giorno in cui intendo recarmici?
è vero che a venezia si paga sempre per visitare le chiese? quando costa l’ingresso ai frari? e ci sono delle audio guide?
Sì, esiste la Venice Card che permette la fruizione di diversi servivi turistici: http://www.hellovenezia.com/index.php?option=com_content&view=article&id=71&Itemid=130&lang=it/
Per il monastero armeno si può telefonare al: 041 5260104
No, non tutte le chiese sono a pagamento, alcune sono ad ingresso libero. Esiste comunque un’associazione chiamata Chorus che gestisce numerose chiese in Venezia: http://www.chorusvenezia.org/
per visitare queste chiese si può optare per l’ingresso singolo o una card che permette la visita di tutte le chiese da loro gestite (e che vale un anno intero).
Anche la Chiesa dei Frari fa parte del circuito Chorus. L’ingresso singolo costa 3€ mentre la Chorus Pass costa 10€
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da appassionata di fotografia, l’archivio fotografico la gondola mi alletta eccome! indirizzo?
Si trova presso il Centro Zitelle cZ95.
Dalla fermata “Zitelle” si prende la riva a destra fino al primo sotoportego (con il Canale della Giudecca alla proprio destra), lo si imbocca e il Centro è a 50 mt sulla sinistra.
Grazie Walter, sempre molto gentile!
come ci si può informare, o meglio, vedere e acoltare delle storiche corporazioni dei mestieri veneziane?
La bibliografia a riguardo non è amplissima, forse il testo migliore è quello edito da Filippi. In alternativa sappi che a breve presenterò un nuovo itinerario di visita proprio sul tema dei mestieri artigianali a Venezia 😉
e le cose da non fare?
domanda complessa… posso rispondere con il breve decalogo delle regole da seguire che prevede anche le cose da non fare:
https://veneziavive.wordpress.com/2010/11/25/regole-da-seguire-a-venezia/
quantomeno per non incappare in una multa! 😉
qualche hotel o bed&breakfast economici consigliati?
Per questo tipo di informazione ti invito a scrivermi su: info@laltravenezia.it
è con grande e amarissima delusione che devo comunicare la chiusura della Casa di Corto Maltese a Venezia.
In una città dove s’è fatta parte della storia dell’Arte italiana, dove l’evoluzione politica e sociale ha fatto da faro per il resto dell’Europa, dove sono nati personaggi del calibro di Aldo Manuzio e decine di grandi persone che hanno portato la cultura italiana a vette luminose, oggi sembra diventato impossibile fare o proporre qualsivoglia attività culturale.
L’offerta turistica volge sempre più in direzione di un totale appiattimento verso il basso e chi sceglie di non abbassarsi a paccottiglie, a gondolette di plastica e tour sui fantasmi di Venezia, sembra esser destinato a non trovare spazi…
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Ciao,
noi saremo alle Zattere.. che vaporetto prendo ( e dove ) per Burano?
Grazie mille..
Marisa
Ci sono due soluzioni:
1) Raggiungere San Marco (con il 5.1 o con il 2), da lì prendere un vaporetto per Murano (il 7 o il 4), scendere a “Murano Faro” e da lì prendere il 12 per Burano.
2) Prendere il 5.2 e scendere a Fondamenta Nuove, fare un breve tratto a piedi e prendere il 12 per Burano.
In entrambi i casi ci vuole un’ora / un’ora e mezza (secondo le coincidenze)
ciao sarò a venezia domani per una visita di soli 2 giorni so che esistono i biglietti a tempo vorrei sapere gentilmente se acquisto il biglietto 48 ore alle ore 16,00 sara valido per 48 ore a partire dall’ora di acquisto e se sono in viaggio vale fino a fine corsa. grazie
Il conteggio delle ore dei biglietti turistici a tempo, parte dal momento della prima convalida.
Sì, certamente, se l’ora scade mentre si è ancora in vaporetto il biglietto è valido per il tempo (ragionevole) necessario a raggiungere la propria destinazione.
Buon soggiorno!
salve le volevo chiedere noi arriviamo in stazione dei treni a venezia santa lucia che traghetto dovremmo prendere per arrivare nel centro della città e quanto costerebbe, le volevo anche chiedere quanto costerebbe un giro in gondola
Quale vaporetto prendere e il relativo costo sono informazioni già indicate nell’articolo stesso.
Un tour in gondola costa 80€ per 30 minuti.
Intendevo questo articolo: https://veneziavive.me/2011/05/12/arrivare-e-muoversi-a-venezia/
🙂