Esistono due Venezie. La Venezia dei turisti e la Venezia dei veneziani. Due mondi paralleli che si sfiorano appena, intersecandosi solo raramente.
La Venezia dei veneziani è un mondo sconosciuto ai più. Un mondo che sa di antica solidarietà. Un mondo dove le persone si parlano, si aiutano, in una sottile trama di conoscenze invisibile agli occhi esterni. Un mondo dove i bambini giocano, insieme (!), nelle calli, dove le mamme parcheggiano fuori dal negozietto del pane il passeggino con il bimbo dentro (voi lo fareste mai nelle vostre città?). Un mondo dove la persona che hai conosciuto il giorno prima in coda alle poste, la rincontri il giorno dopo per un “ombra” di vino in un bacaro nascosto. Dove una ragazza può passeggiare da sola di notte senza alcun timore.
Un mondo appassionato di cultura come non ti aspetteresti, di voglia di fare, di creare e di salvare.
Un mondo di gente sorniona ma non sarcastica, maliziosa ma non volgare, che ha voglia di ridere, di parlare, ma anche di ascoltare.
La Venezia dei veneziani è spesso anche fisicamente diversa nei luoghi, nelle persone, nelle parole…
Esistono negozi e mercati solo per i veneziani, esistono addirittura dei supermercati per i veneziani! Rigorosamente senza insegne e talmente imboscati in calli sperdute che il turista non ci può finire neanche per caso…
Ma tutto questo non è per snobismo, è meramente una questione di sopravvivenza, in una città abitata da meno di 60.000 persone, invasa ogni anno da 20 milioni di turisti…
Quando volteggio tra le sue calli come in un tango serrato, spesso le persone che accompagno mi chiedono come faccio ad orientarmi, dato che trovano che le calli siano tutte uguali. Ma non lo sono per niente! Non ce n’è una uguale all’altra. La disposizione dei masegni a terra, il colore dei mattoni che affiora, la curva delle case storte (che ognuna è storta a modo suo), le fronde dell’albero nascosto che spuntano dal muro, il disegno del balconcino in ferro, il profumo dell’osteria, un vecchio stralcio di pubblicità rimasto attaccato al muro come un tatuaggio sulla pelle…
è come il corpo della persona che si ama, di cui si conosce ogni piega, ogni avvallo, ogni respiro…
bravo Walt, hai proprio ragione ed io sono lieta di conoscere un po’ la Venezia dei veneziani.
che bello l’amore!
Non ho trovato altre parole da aggiungere al tuo post.
Hai detto tutto.
Grazie!
anch’io la conosco un po’ per esserci stata moltissime volte presso una zia che abita vicino all’ospedale San Giovanni e Paolo
per me Venezia è la più bella città del mondo….nonostante i turisti
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L’emozione di vivere Venezia da veneziano è unica. Il retrogusto è tuttavia amaro.
È amore e come tale, talvolta, una prigione.