VENEZIA, UN’ODISSEA

Venezia, un’odissea: Speranza, rabbia e il futuro della città

di Neal E. Robbins

Neal Robbins esamina Venezia, riflettendo sui cambiamenti che ha visto da quando l’ha incontrata per la prima volta agli inizi degli anni Settanta — allorché vi frequentò le scuole superiori ospitato da una famiglia veneziana — fino a poco tempo fa, quando, dopo quasi cinquant’anni e una carriera di giornalista internazionale, è tornato a vedere come la città ha resistito ed è cambiata.

Un ritratto suggestivo, coinvolgente e percettivo di Venezia, la città per eccellenza dove ci sono storie in ogni strada e in ogni porta d’ingresso, angolo e anfratto.

Nota su VENEZIA, UN’ODISSEA
di GIORGIO CROVATO, storico e segretario accademico di Ateneo Veneto:

Un’opera saggistica? Una guida? Un testo storico? Una narrazione autobiografica? C’è un po’ di tutto: un lavoro accurato, interessante, originale, pensato e realizzato da uno scrittore che ha vissuto a Venezia, studiato e lavorato in tutto il mondo. Da adolescente Neal Robbins ha frequentato per un anno un liceo classico in città, ospitato da una bella famiglia, papà, mamma e tre figli, che lo stesso autore a distanza di quasi cinquant’anni considera ancora come i propri genitori e i propri fratelli. Neal è un americano che diventa veneziano … Neal Robbins è l’Ulisse veneziano. E da veneziano offre a tutti la possibilità di comprendere meglio questa città speciale …Simbolica, ma autenticamente realistica, l’immagine riportata su Internet che ritrae Neal Robbins: a poppa di una imbarcazione tipica lagunare, un sandolo, in un canale veneziano, mentre voga “alla veneziana”.
L’esperienza lagunare di Neal parte all’inizio degli anni Settanta, quando il centro urbano vive forse gli ultimi momenti di normalità prima dell’invasione incontrollata dei cosiddetti turisti mordi e fuggi …. Per una questione strettamente familiare ho spesso riflettuto sulle finalità di due diversi profili professionali: giornalista e storico … Neal Robbins riassume e interpreta magnificamente queste due professioni intellettuali, mantenendo sempre l’unico obiettivo di “svelare l’enigma che è la Serenissima”, rispondendo a semplici domande con il supporto di altri veneziani, offrendo in più un elemento fondamentale, la passione.

… Neal coinvolge centinaia di abitanti della laguna, sia isole sia terraferma e li intervista. Un gruppo eterogeneo appartenente a ogni livello culturale e professionale, compresi anche i vecchi compagni di scuola, inserendo numerose e variegate citazioni di autorevoli studiosi di storia della Serenissima e di famosi scrittori del presente e del passato. Con la semplicità del saggio accorto, Neal affronta temi sensibili fondamentali, sia storiografici sia sociali sia ambientali, cercando di superare i luoghi comuni, le tradizioni inventate e i pregiudizi … 28 capitoli simpaticamente intitolati, un’originale coda finale, 11 intermezzi focalizzati sui contributi straordinari degli oltre 150 veneziani coinvolti nel racconto che sinteticamente riassume quelle che i sociologi indicano come le colonne portanti di una moderna comunità: Cultura, Economia e Politica (in ordine alfabetico). L’augurio comune è il futuro della città … è che Venezia continui nel futuro a illuminare il cuore di tutti.

Acquistabile presso la libreria Toletta Dorsoduro, 1214, 30123 Venezia (in inglese e italiano) oppure online: Libraccio, Ibs, BookDealer, Amazon.

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Tour laguna di Venezia in barca privata

NOLEGGIO MOTOSCAFO PRIVATO (CON PILOTA) PER ESCURSIONI IN LAGUNA E IN MARE

Tour laguna Venezia in barca

L’Altra Venezia propone un nuovo servizio dedicato a chi ama andare in barca e vuole vivere una giornata visitando la laguna o il mare di Venezia a bordo di un comodissimo motoscafo Boston Whaler Conquest.
Un servizio esclusivo che ti permette di vivere un’esperienza unica e visitare luoghi speciali.

Ti porteremo a fare il bagno nelle acque più pulite della laguna e a visitare isole fuori dai soliti circuiti turistici.
Perfetto per una giornata in barca per tutta la famiglia, per gruppi di amici o per coppie che vogliono vivere la Laguna di Venezia in modo autentico.

Laguna di Venezia

Itinerario

Si parte da Marina Fiorita, oppure da un posto a tua scelta tra Sant’Elena e il Lido di Venezia. È possibile anche salire a bordo da un altro posto concordato, il nostro marinaio verrà direttamente da te in hotel o in altro punto di imbarco su richiesta.

Ti proponiamo una navigazione tra le isole della Laguna Nord, poi, su tuo desiderio, è possibile visitare Murano, Burano e Torcello, oppure Sant’Erasmo o Lazzaretto Nuovo. Meta fissa: il Baccan o il Canale di San Felice, dove potrai tuffarti nelle acque pulite della laguna.

È possibile anche scegliere la Laguna Sud, navigando tra le isole di San Giorgio, San Servolo e San Lazzaro, per poi sostare davanti all’isola di Poveglia, buttare l’ancora e fare il bagno.
Proseguendo poi per gli Alberoni, è possibile fermarsi ai bordi delle “ex peocere”, una volta allevamento di mitili, per poi andare a visitare Pellestrina o, perché no, fino a Chioggia, e assaporare i gusti della famosa cittadina di pescatori.

Volendo è possibile anche costeggiare tutto il Lido di Venezia, alla ricerca di un angolo sconosciuto, una spiaggia deserta, come quelle selvagge di Pellestrina.

Angoli di mare liberi dal turismo dove ancora arrivano le tartarughe e l’acqua è limpida.

Il nostro marinaio ti condurrà dove più ti piace, esplorando angoli di laguna altrimenti non visitabili, per scoprire la laguna dei veneziani, la laguna più autentica.

Isole Venezia

Tour in laguna privati con una barca dal comfort classico, da turismo nautico, per visitare tutti i siti della laguna, per fare il bagno, prendere il sole e anche pescare!

La barca può essere noleggiata anche per uscite in mare aperto e tour fino a Caorle.

Durata: mezza giornata o full day

MAX 6 persone

Vi ricordiamo anche tutti gli altri tour in barca de L’Altra Venezia, compresa la novità di quest’anno: Barca & Bici

Per informazioni e prenotazioni: info@laltravenezia.it

Logo Altra Venezia
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Tour barca e bici in laguna di Venezia

TOUR BARCA & BICI

L’Associazione L’altra Venezia è lieta di presentare il nuovo servizio turistico nautico
Barca & Bici

Un’opportunità unica per vivere la laguna di Venezia in modo
sostenibile, divertente e sano!

Tour barca e bici a Venezia

Esplora le isole Lido, Sant’Erasmo, Punta Sabbioni e Lio Piccolo con la tua bicicletta a bordo delle nostre imbarcazioni modificate appositamente per trasportare in modo semplice e sicuro biciclette di ogni formato.
E se non hai la tua bici, puoi sempre noleggiarla grazie ai nostri partners.

Puoi scegliere tra diverse proposte di itinerario, con diverse durate, ma comunque sempre alla portata di tutti.

Puoi utilizzare il servizio barca hop on hop off (richiedi l’orario e le fermate) oppure, se siete un gruppo di minimo 10 persone, puoi richiedere un servizio e un itinerario personalizzato.

tour barca venezia

Un servizio Family-friendly, adatto a gruppi e amanti della vita in bicicletta.
Scopri gli angoli nascosti della laguna veneziana, dai panorami unici e in contatto con la natura. Pedala tra le stradine circondate da orti e valli da pesca di Sant’Erasmo, ammira la laguna Nord e visita il Lido di Venezia e le sue ville Liberty, le sue spiagge e quelle di Malamocco e Pellestrina.

Un nuovo modo di fare turismo sostenibile e di godere della laguna di Venezia da una prospettiva insolita!

Escursione laguna venezia
VENEZIA – Gita in laguna

Il servizio Barca & Bici è regolarmente usufruibile nei fine settimana, mentre negli altri giorni è attivo solo su prenotazione.

Per informazioni e prenotazioni: info@laltravenezia.it

Per scoprire tutte le nostre proposte: www.laltravenezia.it

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Mostra collettiva “Le Sorgenti della Serenissima”

Mostra arte Venezia

La Galleria Sant’Eufemia di Venezia, con sede in Giudecca 597, è lieta di presentare un nuovo capitolo della serie di mostre dedicate al paesaggio,
in particolare a quello veneto.


Vie d’acqua, fiumi, navigli, torrenti alpini e canali salmastri, saranno il soggetto da cui gli artisti selezionati prenderanno ispirazione per dare forma al loro spirito creativo.

Un mondo che scorre tra rocce, campi, città ricche di storia, per confluire e riversarsi nel grande golfo che ha visto nascere la Serenissima.

La mostra sarà aperta dal 30 aprile al 14 maggio 2021 con orari:
lu-ma-gi-ve-sa 15.00 / 18.30
Inaugurazione venerdì 30 aprile dalle ore 16.30 


Galleria S. Eufemia, Giudecca 597, 30133 Venezia

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Venezia deve ridurre il numero dei suoi visitatori

Turismo a Venezia

Ho recentemente avuto l’occasione di leggere un interessante articolo su Venezia pubblicato dalla rivista francese Politis ( www.politis.fr/articles/2021/03/venise-doit-reduire-drastiquement-le-nombre-de-ses-visiteurs-42953 ), e il titolo di questo post è la traduzione dal titolo francese, ma sento di dover commentare quanto espresso in quell’articolo in quanto le cose non stanno esattamente così.

Devo confessare che leggendo l’articolo ho versato qualche lacrima, perché purtroppo è quasi tutto vero, ma mi permetto qualche considerazione.

Airbnb non è Il Male, e soprattutto non è l’unico. A Venezia ci sono moltissime agenzie che gestiscono appartamenti per conto dei proprietari affittandoli ai turisti, per cui alla fine il numero di appartamenti non a disposizione dei residente è semplicemente enorme.

In ogni caso non ha molto senso prendersela con i proprietari delle case, in fondo fanno i propri interessi come tutti: è chiaro che se affittando il loro appartamento ad un residente incassano 800€ al mese, mentre se lo affittano ai turisti incassano 3000€ al mese, non c’è da stupirsi (e neanche da colpevolizzarli) se scelgono la seconda opzione.

Semmai il problema è politico e amministrativo: bisognerebbe che ci fosse una legge che garantisca un numero minimo di appartamenti per residenti (obbligatori); un numero tale, ovviamente, che permetta alla città di avere una quantità di cittadini residenti che consenta a Venezia di definirsi appunto “città” e non “dormitorio per turisti”…

Venendo al problema del turismo di massa, ci sarebbe da parlarne per ore, ma diciamo che in essenza si restringe alla necessità di avere un turismo di qualità e non un turismo di quantità.

Uno dei problemi del turismo di massa è che ha un effetto a spirale devastante, nel senso che una volta che una destinazione comincia ad attirare quel tipo di turismo, poi continuerà a farlo sempre di più.

Pensiamo ad esempio all’effetto dei reportage su Venezia. Per carità, da un lato è bene che si parli dei suoi problemi, ma dall’altro lato ottengono un effetto negativo pericoloso: le persone di cultura che leggono i giornali e guardano i documentari, vedono quelle immagini di una Venezia invasa di turisti come cavallette e certo non gli fa venire voglia di andarci (non verrebbe neanche a me … io so che in realtà è solo una piccola parte della città che è invasa, ma chi guarda le foto sui giornali o le immagini in tv, vede solo la parte peggiore, non può sapere che non è tutto così), mentre le persone non di cultura che non leggono i giornali e non guardano i documentari, ma guardano Facebook, vedono sui social quelle foto (ritoccate) dei turisti a Venezia e si dicono “Ehi, anch’io voglio andare lì e fare quella foto così!”, ed ecco che il livello del turista che arriva è sempre più basso …

Come fare quindi per invertire il processo?

Ho sentito davvero tante proposte, le più disparate. Tipo far pagare una quota per entrare in città (come se fosse un museo invece di una città), ma questo significherebbe che solo i benestanti potrebbero permetterselo, e sappiamo bene che non necessariamente “ricco” significa “rispettoso” …

Poi c’è chi dice di mettere un numero massimo giornaliero di persone che possono entrare. Quindi si chiude tutta la città (come se fosse un riserva indiana) e solo un tot di persone al giorno può entrare. Ma anche questa non è ancora una soluzione, dato che non ci sarebbe alcun filtro di tipo qualitativo, ma solo quantitativo (per non parlare della difficoltà di mettere dei controlli a tutti gli accessi alla città).

Forse la proposta più interessante che ho sentito finora è quella di Marco Scurati ( flussiturismo.wordpress.com ) che fa leva su un meccanismo psicologico indiretto. In pratica la questione è: la stragrande maggioranza di chi fa turismo, diciamo “di basso livello”, vuole venire a Venezia semplicemente per andare in Piazza San Marco e farsi un selfie, mentre per chi fa turismo culturale andare in Piazza San Marco è cosa secondaria.
Per cui Scurati dice: “Chiudiamo solo la Piazza, non tutta la città, e mettiamo un numero massimo di persone al giorno che possono entrare in Piazza. Non a pagamento (che sarebbe discriminante) ma semplicemente con prenotazione obbligatoria. Per cui ogni giorno solo x persone possono entrare in Piazza (con prenotazione)”.
Avremmo due vantaggi diretti e uno indiretto.
Quelli diretti sono:

1) è molto più semplice controllare gli ingressi alla Piazza (sono solo 4) che non alla città intera

2) ci sarebbe molta meno gente che arriva in città.

Mentre il vantaggio indiretto (che è quello più interessante) è che limitando l’accesso solo alla Piazza si mette un filtro proprio a quel tipo di turismo di basso livello che non vogliamo, in quanto quel tipo di persone se vedono che non possono entrare in Piazza, sicuramente decideranno di non venire affatto a Venezia. Mentre le persone che fanno turismo culturale, non si faranno certo scoraggiare dal fatto di non poter visitare la Piazza, dato che sono piuttosto interessate a scoprire la Venezia autentica. Tra l’altro sarebbero invogliate a venire perché ci sarebbe meno turismo di massa in giro per la città.

Ma ovviamente, come tutte le proposte intelligenti, non è stata presa in considerazione …

Altro problema: mono-cultura turistica, cioè la città vive di solo turismo. Questo è un altro grave problema, che secondo me non è possibile risolvere. ma si potrebbe quanto meno limitare. Come? Ancora una volta garantendo un numero decente di cittadini residenti. Solo in un contesto con un numero sufficientemente grande di persone (e soprattutto “diversificate”) può nascere una struttura economica che si può auto-alimentare. Ed è solo abbassando i prezzi delle case che si può pensare di tornare ad avere un numero congruo di residenti. E ancora una volta è un problema politico e amministrativo …

Altra questione di cui si parla nell’articolo: “turismo sostenibile”. Clara Zanardi nell’intervista dice che secondo lei non è possibile fare “turismo sostenibile” a Venezia. Io dico di più: non è possibile fare “turismo sostenibile” da nessuna parte! Nel momento stesso in cui metti piede in un ecosistema (che sia naturale, sociale o culturale, poco cambia) lo stai inquinando, è inevitabile.

Quello che si può (e si deve) fare è di cercare di ridurre al minimo l’impatto devastante che inevitabilmente il turismo ha sempre, dovunque.
E a Venezia, in realtà, sarebbe più facile che altrove.

Inoltre la Zanardi dice che la Venezia autentica non esiste più. Ma questo vale dappertutto. Tutti i sistemi si evolvono, anche le tribù amazzoniche, ma questo non vuol dire che se entro in contatto con una tribù che però è diversa da come era un paio di generazioni prima, allora non è più autentica! E’ semplicemente la versione “autentica” di se stessa in quel momento.

Altro tema: le navi da crociera. Premesso che in realtà l’incidenza del numero di persone che arrivano dalle navi di crociera sul totale degli arrivi a Venezia è minimo (per non parlare del fatto che in realtà la maggioranza della gente che arriva con le navi da crociera, neanche scende dalla nave durante il periodo in cui è al porto …), per cui non è quello il problema.
Il problema vero è la fragilità dell’eco-sistema lagunare.
E’ di pochi giorni fa la notizia che tutti hanno salutato con grande gioia e senso di vittoria: le navi da crociere non possono più passare davanti a San Marco e ormeggiare nel porto della città.
In realtà non è cambiato quasi niente, perché comunque entreranno in laguna per andare ad ormeggiare al porto di Marghera …
Non ci siamo ancora.

L’unica vera soluzione è di fermarle prima di entrare in laguna. Realizzare un porto fuori dalle bocche di ingresso in laguna, e poi far arrivare i turisti in città (almeno quelli che lo vorranno) con barche adeguate alla laguna (tra l’altro creando posti di lavoro).

Insomma, in conclusione, certamente Venezia è una città complicata, ma non è impossibile trovare soluzioni per salvaguardarla, solo manca la volontà politica e l’interesse che non sia un interesse puramente economico.

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VETRI – metafisico lagunare

Buongiorno,
ma anche ciao, perché questa è una piccola segnalazione, un po’ informale, un po’ discola, rivolta a tutti gli appassionati ‘cronici’ di Venezia, perfetto marchingegno d’inesauribile attrattiva.

Dopo lunga preparazione ho scritto e disegnato Vetri, sorta di -metafisico lagunare- ambientato tra canali, fondamenta e isole, anche le più marginali, cioè quelle che molti ignorano.
Tamerici, sambuchi, olmi, rovi, muri scrostati, selciati d’Istria, pietra di Aurisina, marmo Chio, ponti storti, palazzi nobili e antichi portoni corrosi dalla salsedine sono il palcoscenico dove recitano personaggi, per operato e scopi, antitetici; tra splendore e buio, tra etica e scelleratezza.


Una storia, o visione, rivolta a tutti i cittadini del mondo accomunati da genuino trasporto per questa fantastica [capsula del tempo] che nel suo intimo, per asimmetrie, contenuti artistici ed estetica ibrida è, e sarà sempre, simbolo di resistenza contro ogni banalità e semplificazione.

E non è tutto; questo è un progetto editoriale un pizzico diverso da quelli che vanno per la maggiore. Non è un libro. Non è una Graphic novel. Non è un albo fotografico. Vetri è un esperimento narrativo che ruba, ai cugini elencati, trucchi e strategie, ma poi vive e si dipana in modo peculiare, tutto suo, direi emancipato e astratto.
Vetri sono immagini, passaggi o motivazioni, che, a fine percorso, a fine storia, puoi richiudere nella loro sciccosa confezione, oppure, se qualcuna ti ha particolarmente colpito, puoi appendere (anche senza cornice; anche senza muro).
Leggere. Sperimentare. Decorare. Questo è il coraggioso editore (beh, di questi tempi lo si può affermare), che ha pubblicato Vetri: https://segnidautore.it/product-category/alberto-lavoradori/


Mi scuso se ti ho fatto perdere del tempo con questa lettura; comunque ti ringrazio per l’attenzione. Ora, tolgo il disturbo ed equipaggiato di carta e matita, torno seduto sulla fondamenta delle utopie.


Alberto Lavoradori


Alberto Lavoradori, disegnatore e grafico ha collaborato con Il Grifo, Edizioni Di, Montag, Il Manifesto, Il Gazzettino, Weird Book, Disney, Panini, Comic Art, Tornado Press, Edizioni Segni d’Autore e altri.

VETRI

Una Venezia adombrata e silenziosa è frequentata da tre personaggi profondamente diversi tra loro. Un artista emarginato, uno spettro custode d’un enigma ancestrale e un funzionario che esamina palazzi abbandonati. Pur con intenti diversi, i tre soggetti, sono tutti legati alle misteriose -Porte Native-, oltre le quali matura un insospettato ed eccentrico prodigio.

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Venezia d’autore – Ritrovare la Venezia autentica

Ritrovare la Venezia autentica

Posti e Pasti

E’ ancora possibile ai giorni nostri ritrovare la Venezia del secolo scorso, così come era prima del turismo di massa?

La risposta è sì, ma bisogna sapere dove cercare.

Esistono, o meglio “resistono” ancora piccole zone della città che non sono state sfigurate dall’eccesso del turismo (anche se il turismo andrebbe distinto non in base ai numeri, ma alla qualità), fazzoletti di case preservati grazie alla geografia (sono lontani da Piazza San Marco) e ancor più dal labirintico dedalo di strade necessarie per raggiungerli, che scoraggia i più.

Tra queste aree, forse la più interessante e affascinante è l’isola della Giudecca.

La Giudecca è una striscia di terra, lunga e stretta, che disegna come un sorriso subito a sud del corpo principale di isole che forma Venezia stessa.

La Giudecca

La Giudecca (il cui nome nulla ha a che vedere con i Giudei, ma ricorda i tempi in cui vi…

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Cene veneziane

Cene private a Venezia

Riapre nuovamente, per un paio di mesi, il grande e luminoso appartamento all’ultimo piano di una storica residenza di nobili veneziani, costruito nel Cinquecento nel cuore di San Polo.

Dal 2013 al 2016 sono state aperte anche le porte della nostra buona cucina veneziana al palato di chi volesse sedersi alla nostra tavola per trascorrere una piacevole serata, entrare in una cornice veneziana autentica in compagnia della propria dolce metà o di uno o più amici, tra buona musica e alcuni ricercati vini tipici della zona.

Il nostro cuoco ha una lunga esperienza nella ristorazione in Italia e all’estero. Ama unire la tradizione alla sua creatività personale, e un paio di mesi l’anno torna nella sua amata Venezia per proporre, in modo esclusivamente privato, la sua cucina.

Pertanto, fino alla fine di settembre 2019, tutte le sere, su appuntamento, la dimora veneziana sarà a vostra disposizione per cene e degustazioni private.

Il cuoco elaborerà un menù fisso: prosecco di benvenuto, antipasto, primo, secondo e dessert. Ogni piatto sarà accompagnato da un calice di vino diverso per finire con un vino aromatico per il dessert.

Mangiare a Venezia

Convivialità e atmosfera famigliare saranno la base su cui giocare con gusti tradizionali e creatività, per una serata veneziana dal sapore autentico e genuino.

Solo su prenotazione.

Minimo 2, massimo 6 persone.

Arrivare a cuor leggero e stomaco vuoto 🙂

Per info e prenotazioni: info@laltravenezia.it

Cene veneziane

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Venice Wood Water

Venice Wood WaterLa Fondazione Wilmotte espone dal 16 giugno al 24 novembre 2019:

Venice Wood Water, Lee Bae

 

 

 

 

VENICE WOOD WATER
Lee Bae

La Wilmotte Foundation presenta, dal 16 giugno al 24 novembre 2019, alla 58. Biennale Arte 2019, una visione di Venezia dell’artista coreano Lee Bae, uno dei più grandi artisti coreani contemporanei viventi, in collaborazione con Galleria Perrotin di Parigi.

Lee Bae e io ci siamo incontrati per la prima volta nel 1999. È nata una bella complicità. Insieme abbiamo realizzato un’esposizione alla Fondazione Fernet Branca.

Lee Bae è prima di tutto un grande poeta.

La sua poesia si esprime attraverso mezzi diversi, ma sempre con sensibilità, finezza e raffinatezza. Egli utilizza il legno che ha carbonizzato e reciso per fare apparire grandi paesaggi, o talvolta utilizza interi fasci di legno che infiamma prima di trasformarli in sculture. Oppure, con l’aiuto di pinzatrici, frantuma il legno in pezzi e una volta affiancati l’uno con l’altro, dà vita ad una forma di scrittura naturalistica.

Lee Bae è anche un grande pittore e un notevole calligrafo, e si esprime attraverso vaste superfici di cera in grandi gesti ritmici e frammentati.

Grande disegnatore, Lee Bae destreggia la matita con delicatezza e precisione per realizzare nature morte degne delle tavole scientifiche dell’Illuminismo.

Trovo che esista una bella risonanza tra Venezia e il lavoro di Lee Bae: i suoi assemblaggi composti da fasce di legno carbonizzati, ricordano i pali su cui i palazzi veneziani sono costruiti, e le sue grandi macchie nere che si diffondono, sono come l’acqua della laguna, su una cera immacolata.

Un grazie sincero a Lee Bae, che ha aderito subito al progetto con il suo entusiasmo e la sua naturale eleganza nel presentare questa magnifica mostra alla Galleria della Fondazione Wilmotte per la 58a Biennale d’Arte di Venezia.

Jean-Michel Wilmotte, giugno 2019

Venice Wood Water di Lee Bae

Galleria della Fondazione Wilmotte

Fondaco degli Angeli

Fondamenta dell’Abbazia Cannaregio 3560

30121 Venezia

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Masterclass cibo, piattaforme collaborative e marketing territoriale

Dal 7 giugno partiranno due percorsi gratuiti (una masterclass ed un laboratorio), organizzati da ITALIS, che approfondiranno tematiche relative a permacultura, economia circolare, idroponica e robotica applicata all’agricoltura urbana, per incentivare lo sviluppo di imprenditoria sociale nella Venezia insulare, attraverso la creazione di una piattaforma collaborativa per facilitare la produzione e lo scambio di idee e di prodotti a livello locale.

La piattaforma metterà a disposizione della comunità una serie di strumenti utili per sviluppare soluzioni creative, organizzare, condividere e implementare progetti nell’ambito della produzione e trasformazione di prodotti agricoli rivolti al mercato locale e non.

I partecipanti potranno esplorare diverse tecnologie (come ad esempio la blockchain), ed essere accompagnati nella creazione di campagne di crowdfunding.

Dove:
Fabbrica H3 (ex Herion) Giudecca, Venezia, Campo San Cosmo, Giudecca 624-625 (ex-chiesa dei Santi Cosma e Damiano).

Date:

  • 7-8, 14-15, 21-22 Giugno, 2019 (venerdì pomeriggio e sabato)

Masterclass#3 PIATTAFORME COLLABORATIVE E MARKETING TERRITORIALE

 

 

Si consiglia di partecipare ad entrambi i corsi dato che il primo (Masterclass #3) presenta la teoria ed il secondo (Laboratorio #2) mette in pratica le lezioni imparate con la masterclass.

 

I corsi sono propedeutici alla partecipazione all’Hackathon che avrà luogo il 13-14 Luglio.

 

mangiare è un atto agricolo, 
coltivare è un atto politico, 
cucinare (bene) un atto sovversivo
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